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Come funzionano le Tenute Meccaniche

La tenuta meccanica è un congegno capace di isolare due ambienti, dove fra i due è presente un componente (come un albero) dotato di moto circolare o assiale.

Jaes, impegnata da oltre 10 anni nel settore delle forniture industriali, offre nel suo catalogo ogni tipo di tenuta meccanica dei maggiori costruttori.

Le tenute meccaniche sono utilizzate in quasi tutte le macchine idrauliche, per capire il loro funzionamento prenderemo come esempio una classica pompa centrifuga, in cui un albero mette in comunicazione il motore con la girante.

La tenuta meccanica è posizionata sullo “scudo di chiusura” per il contenimento dei fluidi all’interno della pompa, che altrimenti trafilerebbero dallo spazio tra lo scudo e l’albero, facilitati anche dalla pressione interna.

In questo caso lo scudo funge da alloggiamento stazionario, mentre l’albero è la parte rotante; la tenuta meccanica dovrà quindi essere in grado di trattenere la pressione durante il pompaggio e resistere all’attrito causato dalla rotazione dell’albero.

Uno dei vecchi metodi ancora oggi largamente utilizzato per garantire la tenuta, è usare dei Premistoppa, un sistema che tiene serrato attorno all’albero, un materiale come la baderna (un cordoncino a fili intrecciati).

Tuttavia questo metodo ha dei difetti rilevanti, infatti per poter funzionare adeguatamente deve essere pressato contro l’albero, questo comporta una grande usura della baderna, la sua periodica manutenzione, la necessità di usare grandi quantità di acqua per raffreddarla perché facendo attrito aumenta la sua temperatura, un consumo delle parti a contatto con essa e addirittura energia sprecata dal motore per vincere la forza di attrito.

Per questo stanno prendendo sempre più piede le tenute meccaniche, che sono progettate per ovviare a questi svantaggi.

Una classica tenuta meccanica possiede tre punti di tenuta.

La parte stazionaria è fissata allo “scudo di chiusura” della pompa e una guarnizione fa da tenuta fra di loro.
La parte rotante invece viene fissata all’albero sempre con una guarnizione fra di loro, in questo modo la parte rotante ruota in maniera solidale con l’albero.

Una delle due parti, (in questo caso la parte rotante), possiede una elemento mobile saldamente fissato e spinto da una molla; questo preme contro la parte fissa creando l’ultimo punto di tenuta.

Questo elemento mobile asseconda i movimenti dell’albero causati dal “gioco” dei cuscinetti, i disallineamenti causati dalle tolleranze di produzione, e le dilatazioni termiche durante il funzionamento.

La tenuta tra la parte rotante e quella statica è dunque l’elemento importante che accomuna tutte le tenute meccaniche.

Come potrai intuire le due parti sono in contatto fra di loro, e quella rotante friziona sull’altra durante la rotazione.

Per questo le facce delle due parti in contatto sono composte da superfici piatte lavorate con estrema precisione e levigatezza.

Oltretutto, la pressione che si ha all’interno della pompa, unita all’effetto centrifugo ottenuto grazie alla rotazione della parte rotante, fanno sì che tra le facce in contatto si crei un film fluido, prodotto dallo stesso fluido pompato dal sistema, che lubrificandole ne impedisce il contatto diretto. Questa pellicola lubrificante può essere introdotta anche da una sorgente esterna.

In questo modo le tenute meccaniche possono isolare la camera interna della pompa dall’ambiente esterno, malgrado la presenza dell’albero in rotazione.

Se sei interessato a scoprire le varie tipologie di tenute meccaniche guarda i video della nostra playlist.

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