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Cosa sono e come funzionano gli ugelli

Benvenuti in questo documentario della Jaes dedicato agli ugelli, dispositivi fondamentali in moltissimi ambiti industriali. Parleremo di cosa sono e del loro principio di funzionamento.

Gli ugelli, detti anche “spray nozzles” in inglese, sono componenti progettati per trasformare un fluido, sotto pressione, in un getto di varia forma e dimensione. Questa fase di “spruzzatura” è cruciale in numerosi processi industriali, dall’agricoltura all’industria chimica, dal settore alimentare alla verniciatura industriale.

Le prime forme di ugello risalgono all’antichità, quando venivano realizzati getti d’acqua per l’irrigazione o per fontane decorative. Con l’avvento della rivoluzione industriale, si è compreso il potenziale degli ugelli nello sfruttare l’energia del vapore o nell’ottimizzare i processi di combustione.
• Ottocento: l’introduzione delle caldaie a vapore ha spinto allo sviluppo di ugelli specializzati per migliorare l’efficienza termica.
• Novecento: l’uso di ugelli si è diffuso esponenzialmente in agricoltura, impianti antincendio e raffreddamento industriale.
• Oggi: la ricerca continua a migliorare le prestazioni degli ugelli con materiali innovativi, software di simulazione fluidodinamica (CFD) e tecniche di produzione avanzate come la stampa 3D in metallo.

Gli ugelli funzionano grazie alla variazione di pressione e alla forma interna dell’ugello stesso:
• Variazione di pressione: il fluido entra nell’ugello sotto una certa pressione e ne esce con una velocità e/o direzione controllata.
• Geometria interna: la forma interna (camera di turbolenza, orifizi, alette elicoidali, ecc.) influenza la modalità di “rottura” del getto, determinando se si ottiene un ventaglio ampio, un getto a cono pieno, un getto a cono cavo, gocce grossolane o una nebulizzazione molto fine.

Il principio di funzionamento degli ugelli si basa sull’accelerazione del fluido attraverso un orifizio di dimensioni ben precise.

Questa equazione mostra che la portata dipende in modo proporzionale dall’area dell’orifizio e dalla radice quadrata della pressione. A parità di diametro dell’orifizio e di tipo di ugello, aumentando la pressione si ottiene una maggiore velocità e spesso una più fine nebulizzazione.

\( Q = C_d \cdot A \cdot \sqrt{\frac{2 \Delta P}{\rho}} \)

Dove:
• Q è la portata (ad esempio in litri al minuto).
• Cd? è il coefficiente di portata, legato all’efficienza dell’ugello.
• A è l’area della sezione di uscita dell’orifizio.
• ΔP è la differenza di pressione tra ingresso e uscita.
• ρ è la densità del fluido.

Gli ugelli si differenziano soprattutto in base alla forma del getto e al meccanismo di nebulizzazione. Vediamone alcuni tipi:

1. Ugelli a getto piatto
• Forma del getto: a “lama” o “ventaglio”.
• Applicazioni: lavaggio, verniciatura a spruzzo, processi di pulizia.

2. Ugelli a cono pieno
• Forma del getto: cono solido, con gocce distribuite su tutta la sezione.
• Applicazioni: raffreddamento, abbattimento delle polveri, irrigazione.
3. Ugelli a cono cavo
• Forma del getto: anello vuoto al centro.
• Applicazioni: processi di umidificazione e abbattimento polveri, situazioni in cui serve coprire una circonferenza precisa.

4. Ugelli nebulizzatori (Fog nozzles)
• Producono gocce molto fini, simili a nebbia.
• Applicazioni: raffreddamento evaporativo, sistemi di umidificazione, disinfezione in ambienti chiusi.

5. Ugelli a doppio fluido (Air Atomizing)
• Sfruttano un flusso di aria compressa per una nebulizzazione estremamente fine.
• Applicazioni: dove è richiesta la massima precisione nella dimensione delle gocce, come in alcune verniciature specializzate o processi di rivestimento.

La scelta dei materiali per la costruzione degli ugelli è essenziale per garantire resistenza chimica, meccanica o termica, a seconda dell’applicazione.
• Metalli: ottone, acciaio inox, leghe speciali resistenti all’abrasione o alla corrosione.
• Materie plastiche: polipropilene (PP), PVC, PTFE. Spesso impiegate per contenere i costi o per resistere a sostanze chimicamente aggressive.
• Ceramica: usata in ambienti particolarmente abrasivi o quando serve una durata maggiore contro l’usura.

Gli ugelli trovano impiego in numerosi settori industriali:
• Agricoltura: per l’irrigazione e la distribuzione di fitofarmaci.
• Industria chimica: per spruzzare reagenti, controllare temperature e umidità in reattori o abbattere polveri.
• Settore alimentare: nebulizzazione di aromi o rivestimenti superficiali, processi di lavaggio e sanificazione.
• Verniciatura industriale: per l’applicazione uniforme di vernici e rivestimenti protettivi.
• Trattamento aria/gas: in torri di raffreddamento o scrubber per la depurazione.
• Pulizia industriale: getti ad alta pressione per rimuovere residui e incrostazioni su superfici o componenti meccanici.

Oltre alla formula principale per il calcolo della portata, gli studi sulla nebulizzazione degli ugelli includono:
• Numero di Reynolds (Re): indica il regime di flusso (laminare o turbolento).
• Numero di Weber (We): misura l’importanza delle forze inerziali rispetto alla tensione superficiale, fondamentale per capire come si formano le gocce.
• Diametro Sauter (SMD): una grandezza usata per indicare la dimensione media delle gocce in funzione dell’energia di spruzzatura, della densità e della viscosità del fluido.

Gli ugelli sono un elemento chiave per controllare la direzione, la forma e la finezza di un getto di fluido, influenzando direttamente l’efficienza di moltissimi processi produttivi. Conoscere la teoria che sta alla base del loro funzionamento e saperli selezionare correttamente in base ai materiali, alla pressione e al tipo di getto richiesto è fondamentale nel mondo dell’industria moderna.